mercoledì 20 settembre 2017

Erasmus tardivo a Stoccolma: Days 3 and 4

Ed eccoci alle note di giornata del terzo giorno e del quarto a Stoccolma. In questi due giorni il lavoro coi colleghi del KTH è entrato nel vivo, motivo per cui stasera sono letteralmente sfinito. Giornate lunghe, impiegate a discutere con varie persone in inglese e devo confessare che la faccenda mi stanca molto, arrivo a sera sfinito. Contento, ma sfinito!
Ieri mattina tour del campus: l'area che occupa è grande quanto Gamla Stan, la città vecchia di Stoccolma. Quindi molto grande! Grazie ai miei ospiti sono potuto anche salire sulla torre dell’orologio che accoglie gli studenti all’ingresso (che che suona ogni ora per i cambi di lezione), vista dall’alto incredibile su tutta la città!

Poi ho incontrato il coordinatore di un corso di studi, un docente super innovatore che sta cercando di flippare un’intera scuola di ingegneria, il team che si occupa degli studenti con disabilità e una docente che si occupa di laboratori didattici di acustica e controllo delle vibrazioni. Ho visitato una stanza senza eco (incredibile, faticavo a sentire la voce di una persona a due metri da me!) e chiacchierato, chiacchierato, chiacchierato!

Oggi ho conosciuto la persona che si occupa di studenti in scambio internazionale, un docente che ha conosciuto personalmente Eric Mazour (idea super interessante: mandare docenti interessati a Stanford, o al MIT a conoscere alcuni guru della didattica innovativa: al KTH lo fanno, e chi visita questi luoghi torna con un entusiasmo senza uguali!), un ex astronauta (vero davvero! uno che è stato due volte nello spazio, e adesso insegna life support systems per space engineering ed è autore del primo mooc realizzato dal KTH) e un docente di robotica, che oltre ad avermi fatto visitare il suo laboratorio e presentarmi i suoi robot, mi ha raccontato alcune cose incredibili su un suo progetto di didattica progettuale.

Cose che ho imparato (in ordine sparso):
- la flipped classroom non ha bisogno per forza di video e di tecnologia. Come ben sa chi ha studiato in facoltà umanistiche, funziona ottimamente coi libri
- Ho visto un sistema di elearning basato sui video con un bellissimo pulsante “i’m confused”, che traccia il momento del video in cui uno studente lo preme e permette perciò - su base statistica (quanti studenti lo hanno premuto durante un certo argomento) - di capire quali parti delle video-lezioni siano chiare e quali no
- le nostre MSc sono molto teoriche, mentre quelle USA e estremo-orientali sono più con un taglio pratico e di ricerca. Questo significa che i nostri laureati sono sì più preparati, ma meno pronti al lavoro di ricerca. Questo perché noi pensiamo al 3+2 = 5 + eventualmente un dottorato, mentre altrove pensano al 3 e poi a un 2+3 per chi è interessato alla ricerca. Un punto di vista che mi ha molto colpito e affascinato
- nello spazio è molto facile perdere l’udito o comunque subire una drastica riduzione dello stesso
- gli astronauti hanno il telefono che squilla in continuazione (e chi ti chiama può essere per esempio il console russo in Svezia, giuro, mica zio Paperino)
- quando sei in una situazione come quella dell’Erasmus STT e qualcuno bada a te, è una cosa commuovente
- Eduroam è davvero una delle invenzioni più meravigliose che l’uomo abbia realizzato. Home is where the wi-fi is, e con Eduroam ciò significa ovunque ci sia un’università, un’ente di ricerca, una scuola evoluta…

Altre cose buffe accadute in questi giorni, di cui vi voglio parlare:
- vi confermo che Stoccolma è stupenda, ha alcuni scorci davvero sconcertanti per bellezza, però è freddissima (grazie maglione nuovo comprato appositamente!) e davvero il posto più caro della terra.
- oggi a colazione ho assaggiato, all’età di 42 anni, le uova bénedict. Se ami i peanuts capisci perché la cosa mi abbia emozionato così tanto. Ciò detto, due uova bénedict col salmone e un caffè 15 euro. Roba da chiamare i vigili!
- le polpettine svedesi che si mangiano all'Ikea (che lì sono orribili, diciamoci la verità) nella versione da ristorante un po' à la page di Stoccolma sono decisamente meglio. Buone sarebbe una parola grossa, ma decisamente meglio sì.

- in 4 giorni che sono qui, non ho ancora visto una corona svedese. Nessuno usa il denaro contante, si paga solo con carta di credito. CI sono un sacco di posti cashless, dove è vietato pagare in contanti. Sconcertante, comodissimo, ma pensate che caos se va via la corrente o ti si smagnetizza la carta! Le colleghe mi dicevano che anche le banche sono cashless e se per qualche motivo hai bisogno di contanti, lo devi ordinare in anticipo!

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