mercoledì 11 gennaio 2017

Lettera aperta ad un incivile proprietario di cane

Breve storia triste:

Mentre accompagnavo Uran nella sua passeggiata serotina nei dintorni di casa, passando tra una macchina parcheggiata e l'altra sono letteralmente sprofondato in una enorme, sesquipedale, clamorosa, gigantesca merda di cane. Accortomi della cosa, ero intento a bestemmiare l'intero pantheon germanico, quando - arrivato a "porco Sleipnir" (molto adatto, essendo un cavallo a otto zampe ed essendo la produzione in questione degna di siffatta bestia) - mi si fa incontro una vecchina la quale, godendo come non le capitava da molti anni e sogghignando, mi apostrofa: "le sta bene! Così imparate a raccoglierla".

Questa breve storia triste mi induce ad abusare del servizio pubblico (il blog) per scopo privato e a rivolgere la seguente lettera aperta all'incivile cretino proprietario del cane produttore di cotanto stronzo. Mi perdonino i miei 25 lettori se per una volta, io solitamente così posato, potrò cedere in alcuni passaggi al turpiloquio:

Caro imbecille, incivile, maleducato e coglionissimo proprietario di cane,
sappi che non raccogliendo la merda prodotta dal tuo fido amico a quattro zampe (che, sia chiaro, non ha colpa alcuna, non avendo scelta, lui no!) non solo ti sei preso le mie maledizioni perché mi hai fatto pucciare la mia adorata camper blu destra in tale merda, ma contribuisci a rovinare, in un unico pirla che sei, la reputazione di centinaia e centinaia di possessori di cane che non escono mai senza l'apposito sacchetto e soprattutto mai si sognerebbero di abbandonare la cacca canina per strada, soprattutto in una via ipertrafficata e di grande passaggio pedonale, dove si susseguono in rapida successione una scuola dell'infanzia e una scuola primaria. Ecco, pur non essendo credente, ma materialista, io mi auguro di tutto cuore che per te e solo per te esista la vita eterna post mortem, e che in uno spettacolare contrappasso dantesco, tu la possa passare immerso fino alla gola in consimile produzione, costretto ad ingollarne ogni giorno quantità industriali, senza che essa mai si esaurisca.

Anche Uran ti maledice!

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