martedì 25 ottobre 2016

Tennis, TV, trigonometria, tornado - David Foster Wallace (DFW per gli amici)

David, perché lo hai fatto?

Mentre godevo leggendo ogni singola parola di questi saggi, dai più cervellotici ai più eclettici, mi chiedevo continuamente come abbia potuto il più incredibilmente geniale e dotato scrittore della sua generazione e non solo decidere di privarci del piacere assoluto e purissimo che sapeva donarci. Capisco che la grandezza è un peso tremendo, ma non avrebbe dovuto farlo. Il pensiero che prima o poi esaurirò la sua produzione e che non ci sia nulla da fare mi angoscia.
I saggi che compongono la raccolta spaziano su vari argomenti: dalla TV alla fiera statale dell'Illinois, dagli open Canadesi di tennis fino a un "dietro le quinte" di un film di David Lynch (che Wallace venera - e su cui mi ha fatto molto riflettere, in particolare sul rapporto Lynch-Tarantino, che invece DFW detesta cordialmente). In ogni caso tutti i saggi sono scritti come Wallace sapeva scrivere, con quell'abilità fuori dal comune di essere insieme tremendamente difficile e estremamente colloquiale, sempre sul limite tra il suo essere un'intellettuale a tutto tondo, un po' "vecchia maniera" e il suo essere necessariamente postmoderno e scanzonato. La sua prosa andrebbe studiata a scuola, così come le sue acute osservazioni. Certo, è un libro che presenta anche pagine complicatissime e che richiede molta collaborazione da parte del lettore, ma sa ripagare di ogni attimo di fatica che ci richiede. E con gli interessi!
5 stelle, manco a dirlo!

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