sabato 22 dicembre 2012

Le doppie frecce a Milano

Un fenomeno piuttosto curioso che contraddistingue quella specie (purtroppo tutt'altro che rara) che è l'automobilista milanese è quello delle doppie frecce. Si manifesta nel seguente modo: dato un automobilista A che sta percorrendo una strada B su cui sia vuoi vietato esplicitamente, vuoi palesemente pericoloso o impossibile (per esempio perché la strada B è la circonvallazione stretta alle 18 di sera, magari poco prima delle feste di Natale) compiere la manovra C, ebbene la manovra C diviene perfettamente lecita ed eticamente giustificabile qualora si azionino le doppie frecce.
Le doppie frecce a Milano, sono il sogno di Berlusconi: puoi fare qualsiasi cosa purché tu le accenda, dalle inversioni a U su strade a senso unico, fino alle stragi di massa. Se qualcuno osa guardarti perplesso, o peggio, in un momento rissa-man, urlarti dietro, basta fare la faccia innocentina e dire "eh, ma avevo messo le doppie frecce!"
Se il fenomeno è interessante da osservare già nell'automobilista "normal", diventa leggenda in quello "ab-normal", rappresentato a Milano dal tassista, un essere mitologico mezzo uomo e mezzo Toyota Prius, che pensa di essere riuscito ad ergersi, grazie alla sua superiore statura morale, al di là del bene e del codice della strada. Vedere un tassista applicare a sé stesso l'impunità derivata dall'uso delle doppie frecce è come confrontare Messi con me: un confronto che oltraggia il senso del pudore.

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