giovedì 4 ottobre 2012

Una cosa divertente che non farò mai più/2


Come vi avevo promesso ecco qualche sensazione in più, al termine della lettura del libro di David Foster Wallace.
iniziamo col dire che se fossi Re del mondo, farei immediatamente una legge interplanetaria, che direbbe che la lettura di Wallace deve essere considerata obbligatoria in tutte le scuole. Si, perché la capacità di fare ironia, ma al contempo di scrivere come scrive un grande uomo di cultura, un vero intellettuale sa fare, è in Wallace impressionante.
Nel caso specifico il nostro è stato mandato a fare una crociera a cinque stelle da una rivista patinata, e il libro è il reportage di questa esperienza. La sensazione è che ovviamente l'autore sua sponte non ci sarebbe mai andato a fare una crociera quindi questa contraddizione genera una situazione particolarmente divertente. Ed è come quando un tuo amico di enorme cultura ti racconta un'esperienza imbarazzante: c'è dentro l'ironia tagliente e al contempo molti affari suoi, che diventano però improvvisamente universali.
Esilaranti anche le note, che diventano dei veri e propri excursus erodotei: logorroici e in grado di aprire una dimensione parallela a quella del racconto principale.
Che posso aggiungere? 5 stelle, ma senza nessun dubbio. E il pensiero che quest'uomo si sia suicidato, e quindi non possa più scrivere (verosimilmente) rende un po' più triste la mia giornata.
Ah, e se già l'idea di fare una crociera era scandalosamente in basso tra le mie idee di vacanze future, ora è proprio fuori lista...

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