mercoledì 25 maggio 2011

Hammam della Rosa: libidine grandiosa

Lo scorso anno, al nostro anniversario di matrimonio il parentado unido jamas sera vencido ci ha donato un buono per un trattamento Lui&Lei all'Hammam della Rosa, uno dei pochi hammam di Milano.
La durata del buono era un anno, a partire dal 30 maggio 2010. Ovviamente abbiamo pensato: meglio aspettare l'autunno così ci consoliamo delle tristezze delle sanglots longs des violons de l'automne blessent mon cœur d'une langueur monotone! Poi abbiamo detto: ma vuoi mettere d'inverno, con la neve fuori e tu al caldo? Infine pensammo: vuoi mettere la primavera, con la natura che rifiorisce? Insomma: alla fine stava scadendo il buono, e così 5 giorni prima che scadesse abbiamo prenotato e siamo andati.
Inizialmente eravamo timorosi: io non amo particolarmente che mi mettano le mani addosso (fatte le debite eccezioni, ça va sans dire) e Anna ancora meno. Quindi titubavamo un po'. Poi abbiamo letto recensioni entusiastiche sul web, e siamo andati, previa prenotazione telefonica obbligatoria.

Resoconto breve per chi ha poco tempo:
DELIRIO. Un'esperienza meravigliosa. Ci tornerei tutti i giorni.

Resoconto più esteso per chi ha voglia e tempo:
Abbiamo prenotato per le 18,30, giorno infrasettimanale (scelta che si rivelerà piuttosto furba) per non incappare nel traffico di hammamisti (o hammammeti). Entriamo, ci fanno compilare una scheda per la tessera (unica fregatura: scade il 30 maggio 2011, un anno dopo l'acquisto del buono e non della sua fruizione) e poi ci conducono negli spogliatoi.
Si rimane in costume da bagno, ti forniscono loro delle bellissime infradito e gli asciugamani. A questo punto si entra nel tepidarium. Qui ci si rilassa e ci si acclimata, bevendo un tè alla menta molto buono. Quando lo si desidera, ci si cosparge di un sapone nero in gel e si entra nel calidarium, ovvero il bagno turco. Temperatura: 47 gradi, umidità vicina al 100%. Avevo già sperimentato il bagno turco (alla Blue Lagoon in Islanda, luogo da sogno e meraviglie), ma lì le distrazioni erano troppe (piscina vulcanica gigantesca con acqua azzurra) e non ci eravamo concentrati. Qui invece fai dentro e fuori tra calidarium e tepidarium ogni volta che vuoi, ed è incredibilmente rilassante. Una sudata pazzesca, ma per nulla fastidiosa (nonostante il caldo tropicale milanese di questi giorni) ed anzi deliziosa.
Nessuno ti stressa perché te ne vada, il meraviglioso tè alla menta è li a tua disposizione, e per nostra fortuna c'erano solo altre due persone, che però hanno proseguito il percorso abbastanza in fretta lasciandoci campo libero (nota di colore: secondo me erano amanti, ho carpito i loro discorsi e ne sono certo. Ma chi se ne frega direte voi)!
Quando sei pronto (nel nostro caso dopo oltre un'ora e 4 passaggi nel calidarium), avvisi i massaggiatori (una signora marocchina e un ragazzo italiano) e passi al massaggio, che viene effettuato con un cuscino di seta pieno d'aria immerso nel sapone di Aleppo (che avrà sicuramente proprietà mirabolanti, a me ignote). La sensazione è come se ti passassero una nuvola sul corpo, mai provata prima. Davvero cool. Il massaggio è leggero e molto piacevole: si capisce che i massaggiatori sono dei veri professionisti. Alla fine doccia, accappatoio che ti trasforma in Yoda, e tutti colmi di relax, si va nel frigidarium: enorme vasca idromassaggio in cui puoi restare pucciato [per i nati sotto al Po: immerso, intinto. Si usa per esempio per quando si intingono i biscotti nel latte - pucciare i biscotti, o più trivialmente per alludere all'atto sessuale: ho pucciato il biscottino - n.d.A.] quanto vuoi. Noi ovviamente non volevamo uscire mai! Il relax a questo punto è davvero esagerato, ti dimentichi anche come ti chiami...
Infine c'è una sala relax con biscottini arabi di cui puoi approfittare a volontà, della frutta e l'onnipresente tè alla menta e dell'acqua fresca. Anche in questo caso puoi restare a poltrire il tempo che desideri, nessuno ti stressa.
Quando siamo usciti e siamo tornati alla caotica vita cittadina, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti "bisogna rifarlo!". Il che, detto da due che sono tutt'altro che appassionati del genere, mi pare il miglior indicatore del successo della serata. Tempo trascorso all'hammam: 2 ore e mezza. Grazie ancora al parentado unido per il regalo! Amici lettori: consigliatissimo (anche se noto sul sito che costa un botto...)!

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