venerdì 10 dicembre 2010

Ponte del mio compleALDO: no Madrid, w la Russia

Visto che non siamo partiti per Madrid, a causa del malefico sciopero dei controllori di volo spagnoli (spero abbiano avuto ottimi motivi per scioperare, anche se da quanto si legge così non sembra...) ed abbiamo perso l'intero importo dell'albergo (pagato integralmente in anticipo), abbiamo approfittato del ponte per fare un po' di cose che pendevano...
  1. In primo luogo abbiamo rivoluzionato casa! Il giga-mac è salito sul soppalco (di sotto fa molto più freddo e la moglie si lamentava...) e soprattutto le librerie lack, che stavano cedendo ogni giorno di più sono state smantellate (diventando dei lussuosissimi mobili da garage, e permettendoci il riordino anche del garage medesimo) e sostituite da due meravigliose expedit.
    Scena: lunedì mattina (mio compleanno), interno giorno. Aldo si aggira furente per la casa: il suo viaggio a Madrid è saltato. Anna è triste, ma moderatamente: non essendo partita per Madrid, può passare 4 giorni di ponte con il suo adorato marit cane Uran
    Anna: "beh, per consolarci potremmo andare all'ikea a comprare le nuove librerie, poi estrarre tutto ciò che quelle vecchie contengono, montare quelle nuove, spostare le lack in garage e poi rificcare tutto nella expedit. Bello, no?".
    Aldo: "ah si, cavolo, il compleanno dei miei sogni!".
    Indovinate come è finita?
    Ciò detto, a lavori ultimati devo ammetterlo: spettacolo. Stanno molto meglio delle lack, e la casa sembra più bella, ordinata e persino luminosa (che per casa nostra è un miracolo). Inoltre il garage che prima sembrava un suk adesso sembra la svizzera, tutto preciso e ordinato, con le mie preziose bottiglie di vino tutte in ordine. Grande Anna, ovviamente, io ho solo fatto qualche lavoro di forza e dato fastidio (ovvia vendetta per il lunedì all'ikea: durante il ponte solo un altro mezzo milione di milanesi aveva pensato di andarci...). Adesso sostituiremo anche l'ultima lack (che per inciso contiene i miei libri di narrativa) con delle expedit alte e strette...vedremo l'effetto complessivo!
  2. Abbiamo deciso di approfittare del buono Emozione3 gran gourmet e degustazioni che Anna e Raf mi avevano donato lo scorso anno al mio compleanno, e che sarebbe scaduto il 31 dicembre... Ovviamente non ne abbiamo approfittato durante l'estate, andando in una cantina abruzzese da sogno, ma a Milano. Tenete presente che stavo depresso per il non-volo a Madrid, sempre come sottofondo umorale. Visitiamo il sito, e decidiamo per un paio di interessanti cantine nel pavese. Telefono ad entrambe: non risponde uno straccio di nessuno. Avranno fatto il ponte, ci sarà stata in corso la fermentazione malolattica, sa il cielo...insomma, buca. Allora decidiamo per una degustazione di sushi a Rho. Telefono, e mi dicono (molto gentilmente) che hanno deciso di "uscile da plomozione, no conveniente, no conveniente". Ottimo! Allora optiamo per Maison España, un posto molto fico che da fuori ci ha sempre affascinato. Peccato che, controllando sul sito, scopriamo che durante il mese di dicembre ogni sera c'è uno spettacolino natalizio (Fiesta flamenca??? Bulesque??? uhssignùr!) che sicuramente ci avrebbe portato ad una fine rapida ma dolorosa causata da noia e tristezza (tipo esibizione dei Fungos in Ecce bombo). Finalmente sul sito troviamo ciò che fa per noi: ristorante russo Russkiy Mir, che propone degustazione di birra russa. Imperdibile! Decisi a rischiare di incontrare Ivan Drago, prenotiamo e partiamo, decidendo di andare a piedi (poco più di un km da casa). La serata è perfetta per il ristorante russo: nevica! Arriviamo, e troviamo le macchine degli oligarchi parcheggiate fuori (la più piccina è un Navara...). All'interno posto lussuosissimo, temiamo per la salute del nostro portafogli e speriamo che il buono valga davvero. La clientela è composta tendenzialmente da coppie, e in ognuna c'è almeno un componente russo, che parla con la cameriera in russo. Ovviamente ci sentiamo in clima da guerra fredda immediatamente e rimpiango di non aver indossato il colbacco che Anna mi portò anni fa da Praga. Ci portano subito uno shot di vodka (buonissima) e un orrendo cetriolo sottaceto acidissimo. Dopodiché ci dicono che la degustazione comprende una birra (anche questa davvero buona, si chiama Baltika) e possiamo scegliere tra dei blinis (una specie di crepe) e una porzione microscopica di caviale rosso. Abbiamo fame: optiamo per i blinis. L'attesa si fa lunga, nel frattempo gli oligarchi nei tavoli a fianco stanno scofanandosi spiedini lunghi come un mio braccio. Noi beviamo la birra, cerchiamo di scrutare cosa mangiano gli altri e ci chiediamo cosa saranno mai i blinis. Dopo circa mezz'ora il cameriere gentilissimo ci dice che gli spiace molto che l'attesa si sia protratta: per farsi perdonare ci offrono, in omaggio, uno dei piatti nazionali russi: aringa, patate lesse e cipolla. Non avevo mai mangiato l'aringa. E preferirei non averlo mai fatto! Anna ne assaggia un pezzettino, e decide che tanto basta. Io, col mio innato senso di colpa vorrei lasciarla li per sempre, ma mi vergogno...a caval donato non si guarda in bocca!, e così me la mangio tutta. Ora, sicuramente a molte persone l'aringa piace e magari anche parecchio. Il mondo è bello perché è vario, personalmente la metto molto ma molto in alto nella mia personale top ten degli orrori gastronomici.
    Fortunatamente i blinis sono di alto livello (praticamente sono crepes: ce ne portano tre una ai funghi e formaggio, una al prosciutto cotto e una alle zucchine), li mangiamo con gioia, ma ovviamente decidiamo di non proseguire la cena. Mentre torniamo a casa l'aringa esiste dentro di me, e si ripropone con vigore. Passiamo davanti a Grom e cerco, nonostante stia nevicando, di anestetizzarla con un gelato (gusto del mese: panettone, da provare di corsa!). Apparentemente funziona, ma l'aringa è determinata e continua a risalire il mio stomaco, attività a cui si dedicherà con caparbietà per tutta la notte. In definitiva: esperienza divertente, da non ripetere...

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